A cura del prof. Harufumi Yamamoto dell'Università di Yamagata
Con la collaborazione di Ai Aoyama e Alessandro Guidi
Lunedì 24 novembre, alle 17:00 al CSAEO
Ingresso libero
Il prof. Yamamoto è un esperto di letteratura giapponese del periodo Edo (1600-1868) e insegna all'Università di Yamagata.
E' un volto noto anche al grande pubblico per le sue frequenti apparizioni televisive.
Ecco la sua presentazione del seminario.
Lo haiku è una forma poetica originale giapponese, fiorita circa 400 anni in fa Giappone. E’ una poesia corta composta da 17 sillabe, divisa in tre parti (5 + 7 + 5 sillabe).
In uno haiku ci deve essere una parola (detta kigo) che si riferisce a una stagione particolare: la parola può alludere a un fenomeno naturale, a qualcosa tipico di quella stagione, ecc.
Per esempio, in inverno potrebbe essere la “neve”, in estate la “rosa”... In molti casi lo haiku descrive la natura, ma può descrivere anche le emozioni dell’autore rispetto a un fenomeno naturale.
In Giappone ancora adesso si fanno lezioni di haiku a scuola. Si dice che circa 10 milioni di persone scrivano haiku per piacere.
Noi proveremo a scrivere poesie corte di 3 righe in italiano. Non dovete preoccuparvi né del numero delle parole né di quello delle sillabe, ma bisogna comunque inserire un kigo.
Vedrete che alla fine vi divertirete.
Come modello, vi presenterò qualche poesia di Matsuo Bashô (1644-1694), il più grande autore di haiku della letteratura giapponese.
Harufumi Yamamoto
Il laboratorio di haiku sarà preceduto da un breve concerto di circa 15 minuti della flautista Akiko Kobayashi.
In programma musiche di Michio Miyagi (1894-1956), Teiichi Okano (1878-1941), Tamezô Narita (1893-1945), Kôsaku Yamada (1886-1965).